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Massive Attack - Teardrop

1.12.10

Edo: quando il design è bio-inspired.


Edo, una pensilina solare multifunzione ed energeticamente autonoma che unisce il design biomimetico alle eccellenze tecologiche. Un progetto che racchiude sapientemente bio-design, sostenibilità ambientale, nuove tecnologie e aspetti sociali.
Pensilina solare bio-inspired Edo
Il design di Edo nasce dall’osservazione al microscopio SEM di alcune alghe unicellulari marine chiamate Diatomee, organismi particolarmente interessanti per il design sostenibile poiché si presentano come una sorta di “pannello solare” strutturato a forma di ventaglio (le vedete nella gallery), costituito da diversi individui aggregati in colonia per accumulare tutta la luce necessaria alla propria sopravvivenza (vi consiglio di leggere anche l’approfondimento alla fine del post).
Questo elemento a forma di ventaglio ha ispirato il design della parte superiore delle pensiline che ingloba una tecnologia fotovoltaica costituita da film flessibile in silicio amorfo. La superficie fotovoltaica raccoglie energia solare durante il giorno che viene accumulata in delle batterie per poi essere utilizzata in parte per alimentare un insieme di led che, attraverso un tessuto fotoluminescente, illuminano la superficie inferiore della pensilina per creare un effetto di luminescenza diffusa e poetica, che accende l’oggetto di notte. Il resto dell’energia ricavata viene messa a disposizione degli utenti che potranno “scaricarla” in forma di “free energy” (sfruttando magari i minuti di attesa o di sosta per poter recuperare una quantità di energia “di emergenza”) e attraverso una porta universale poter fornire energia a dispositivi portatili come telefoni, smartphone, lettori musicali, laptop, macchine fotografiche. La possibilità di poter alimentare i propri accessori anche quando si passano molte ore lontano da un luogo dove poterli ricaricare completamente è particolarmente utile per coloro che conducono una vita itinerante secondo la tendenza “neo-madica” contemporanea.
Possiamo quindi considerare Edo come un elemento di arredo urbano sostenibile che oltre a garantire riparo dagli agenti atmosferici cattura energia solare durante il giorno, fornisce “free energy”, illumina durante tutta la notte ed alimenta un dispositivo digitale informativo multi-mediale. Grazie a degli schermi touchscreen, integrati alla struttura della pensilina, è possibile accedere ad informazioni in tempo reale su orari di autobus e calcolo percorsi, monitoraggio del traffico, livelli di inquinamento relativi a diverse sostanze, possibilità di condivisione di file e dati.
Edo nasce dalla creatività e dalla fusione di diverse figure professionali di un team di ricercatori della Seconda Università degli studi di Napoli composto dal Prof. Mario De Stefano del Dipartimento di Scienze Ambientali, Facoltà Scienze del Farmaco per Ambiente e Salute; dalla Prof.ssa  Carla Langella del Dipartimento di Industrial Design Ambiente e Storia, Facoltà di Architettura “Luigi Vanvitelli”; e dalla Dott.ssa Antonia Auletta.
Il progetto ha ricevuto la Menzione d’Onore all’ultima edizione della “International Science and Engineering Visualization Challenge“, la prestigiosa competizione internazionale di fotografia scientifica organizzata dalla “National Science Fundation” e dal magazine “Science” volta a premiare il “linguaggio visivo nella comunicazione della Scienza” ovvero l’abilità di ricercatori e divulgatori nell’utilizzare in maniera innovativa mezzi visivi, foto e filmati, per promuovere la comprensione dei risultati della ricerca scientifica.
Personalmente trovo il progetto oltre che poetico, estremamente affascinante ed interessante. Un progetto blur che abbraccia molte discipline e che approda ad una sintesi perfetta e ad un mix vincente di design biomimetico e tecnologia. Che ne pensate?

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